Il Lombardia 2024, poker capolavoro per Tadej Pogacar! 48km di assolo e 3′ su Remco Evenepoel, Giulio Ciccone 3° a 4’30”

Tadej Pogacar domina anche Il Lombardia 2024. Il campione del mondo firma l’ennesimo capolavoro per chiudere la sua annata eccezionale con una cavalcata solitaria di quasi 50 chilometri grazie al suo scatto sulla Colma di Sormano. Un assolo strepitoso, che gli consente di festeggiare con ampio anticipo la sua vittoria numero 25 quest’anno, nonché il quarto successo consecutivo nella Classica delle Foglie Morte. Alle sue spalle emerge Remco Evenepoel, che dopo il suo scatto ha provato a contenere il distacco, restando inizialmente a circa un minuto, per poi naufragare a oltre tre minuti. Il belga tuttavia sbaraglia a sua volta la concorrenza visto che il podio viene completato, dopo 4’31” da Giulio Ciccone, che sul San Fermo della Battaglia trova le forze per mettersi alle spalle tutti gli altri. Bisogna invece attendere 4’58” per conoscere la Top10 completa, a conferma di distacchi davvero impressionanti.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Si muove la bandierina del direttore di corsa e cominciano subito gli attacchi. Sono Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), Giulio Masotto (Corratec Vini Fantini) e Connor Swift (INEOS Grenadiers) ad animare il primo tentativo. I tre riescono ad acquisire un lieve vantaggio, ma dietro di loro si susseguono attacchi e contrattacchi, fra cui quello solitario, e infruttuoso, di Attila Valter (Visma|Lease a Bike). Stessa sorte anche per la mossa orchestrata da Gijs Leemreize (Team dsm-firmenich PostNL), Alessandro Tonelli (VF Group-Bardiani CSF- Faizanè) e Stefano Oldani (Cofidis).

Lungo le rampe del Forcellino di Bianzano, Masotto si arrende e l’avanguardia del gruppo riprende Swift e Bayer. A partire sono allora Rémy Rochas (Groupama-FDJ), William Barta (Movistar Team), Wilco Kelderman (Team Visma | Lease A Bike) e Louis Meintjes (Intermarché-Wanty). La UAE Team Emirates reagisce e la salita finisce con le parti molto vicine, anche se Kelderman decide di insistere. Con lui rimane Rochas e sui due si portano successivamente Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck), Matej Mohorič (Bahrain Victorious), Brandon Rivera (INEOS Grenadiers), Julien Bernard (Lidl-Trek) e Martijn Tusveld (Team dsm-firmenich PostNL).

La UAE sembra gradire il quadro che si è dipinto, ma la “tregua” dura pochissimo e nel tratto di strada che porta verso Selvino si succedono gli attacchi. Ci provano Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), Fausto Masnada (Soudal Quick-Step), Edward Dunbar (Team Jayco AlUla) e Matteo Fabbro (Team Polti Kometa), seguiti da Einer Rubio (Movistar). Tocca poi ad Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), che si muove con Daniel Felipe Martínez (Red Bull – BORA – hansgrohe) e Harold Martín López (Astana Qazaqstan). Il gran ritmo con cui viene affrontato le salite mescola le carte e davanti restano Dunbar, Rubio, Martinez, Tiberi, Lopez insieme a Kelderman, Rochas, Bernard, Mohorič, Fabbro e Tusveld.

Dal gruppo esce poi anche Bastien Tronchon (Decathlon Ag2R La Mondiale), che raggiunge Rivera, rimasto a metà strada. Poco dopo attacca anche Anders Halland Johannessen (Uno-X Mobility), seguito subito da Tiesj Benoot (Team Visma | Lease a Bike) e, poco dopo, da Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), Damiano Caruso (Bahrain Victorious), Rudy Molard (Groupama-FDJ), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Gregor Mühlberger (Movistar Team), Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step) e Kevin Vermaerke (Team dsm-firmenich PostNL). Questo gruppetto raggiunge Tronchon e Rivera e va di comune accordo all’inseguimento dei battistrada.

L’aggancio si completa sulle prime rampe del Colle di Berbenno e davanti si forma un gruppo di 22 corridori, con il gruppo segnalato a circa 2’30” di distanza. Il ricongiungimento porta però a un rallentamento nel drappello di testa, che scollina con un vantaggio di 1’40” ma torna a guadagnare nella discesa successiva, che porta ai piedi della salita di Valpiana. Sempre tirato dai due UAE Jan Christen e Finn Fisher-Black, il gruppo si riavvicina nuovamente nel corso dell’ascesa, che vede Tiberi andare in difficoltà e perdere contatto sia dai battistrada, sia dal gruppo una volta ripreso da quest’ultimo.

Il gap scende appena sotto il minuto e mezzo allo scollinamento, ma il plotone rallenta nuovamente nella discesa seguente e lascia spazio nel tratto di strada più semplice, di una quarantina di chilometri, che anticipa la salita successiva. Il vantaggio dei 21 al comando sale dunque fino a toccare i 4’’30”, e con questo margine i battistrada approcciano la prima parte dell’ascesa del Ghisallo, ovvero la Sella di Osigo. Qui la UAE cambia ritmo con Rafal Majka e recupera rapidamente più di un minuto, proseguendo il forcing anche sul Ghisallo vero e proprio, lungo il quale Caruso e Lopez perdono contatto dalla testa della corsa.

Quando arriva davanti anche Marc Hirschi, il plotone compie una nuova accelerata e, ridotto a una cinquantina di unità, scollina con un ritardo di 1’40” dai fuggitivi, avvicinandosi a 50” nel corso della discesa successiva, dove Johannessen perde le ruote dei fuggitivi. Davanti, Molard prova quindi ad allungare per rilanciare l’andatura e il gap torna a 1’10”, con il francese che viene però presto raggiunto dagli altri attaccanti, che iniziano così compatti la salita della Colma di Sormano con poco meno di 60” di vantaggio. Appena iniziata l’ascesa, Molard attacca nuovamente e si porta dietro Rochas, Meurisse, Dunbar e Rubio, ma Meurisse rilancia e resta da solo al comando.

Nel plotone, invece, Hirschi lascia subito spazio ad Adam Yates e poi a Pavel Sivakov, il cui ritmo manda molti corridori in difficoltà e consente al gruppo di andare a riprendere praticamente tutti gli attaccanti. Ultimi a essere riassorbiti sono Meurisse e un rientrante Arensman, che vengono raggiunti dopo un tentativo di attacco di Giulio Ciccone (Lidl-Trek) e proprio nel momento in cui scatta Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), a 48,5 chilometri dal traguardo. Lo sloveno fa subito il vuoto, con Remco Evenepoel (Soudal  Quick-Step) che si muove alle sue spalle, salendo del suo ritmo, seguito dal solo Enric Mas (Movistar), prima di essere raggiunti da Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny). Malgrado averlo chiesto in un paio di occasioni, il campione olimpico non riceve praticamente alcun cambio e alla fine il terzetto scollina con un ritardo di 1’15” rispetto allo sloveno, che si tuffa in discesa con grande determinazione, come se il margine fosse di pochi secondi.

Subito dopo la vetta, fa lo stesso Remco Evenepoel, che riesce ad isolarsi alle spalle del battistrada, riuscendo per qualche minuto a restare a distanza invariata mentre gli altri continuano a naufragare a distanze abissali visto che Mas e Van Eetvelt perdono oltre due minuti a fine discesa, venendo poi ripresi da Sivakov quando ormai il gap è oltre i tre minuti. La battaglia a distanza dura tuttavia molto poco perché anche Evenepoel, malgrado le enormi qualità nello sforzo solitario, comincia a perdere terreno da Pogacar, finendo così anche per perdere motivazione. Tutto il contrario per Pogacar, che a ogni pedalata vede rafforzata la sua voglia di vincere e dare spettacolo.

Tadej Pogacar spiana così la strada fino a trionfare con un gap di addirittura 3’16” su Remco Evenepoel, alle cui spalle la situazione cambia sul San Fermo. Qui infatti Sivakov prova inizialmente a staccare gli altri, facendo saltare l’accordo che sino a quel momento consentiva di tenere alle spalle gli altri inseguitori. Tra questi emerge Giulio Ciccone (Lidl-Trek) che dopo essere rientrato sul terzetto riesce a anche a staccarli, tuffandosi poi verso il traguardo di Como con qualche secondo di vantaggio. Un margine che riesce a conservare fino al traguardo, mentre alle sue spalle è Ion Izagirre (Cofidis) a sorprendere con una rimonta finale che gli consente di prendere la quarta posizione allo sprint, davanti a Mas, Sivakov e Van Eetvelt.

Risultato Il Lombardia 2024

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